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al testo di Franca Figliolini
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Il confronto impossibile col mio cuore di marmo con la polvere solidificata sulle coste di libri letti e dimenticati con le mani poco propense alle virtù casalinghe,
tutto congiura perché sia il divano la scelta perfetta in questa semi-quarantena, lo sguardo fisso oltre la tv in uno spazio dimesso, un angolo di nulla
che conforta la mia voglia di non essere, non vivere questa distopia che non mi appartiene, che tra tutte le catastrofi immaginate e coltivate nel pur ricco catalogo dei miei incubi, mai avevo contemplato;
Così trascorro i pomeriggi sempre più lunghi, sempre più pieni di luce, in attesa che le vicinanze riprendano il posto delle assenze,
e ritornino le fragranze amate dell’erba tagliata, della ginestra che mi stordisce gialla sui cammini bianchi, dei glicini che piovono sulla salita per il Pincio,
o del mare, quando si sbriciola ai miei piedi in un’iridata carezza oppure m’inonda di luce perfetta se mi tuffo al tramonto nella striscia che lo divide e rincorro il sole, nuotando verso l’orizzonte. |
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